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Jessica De Ponto, attuale R.Z. della Zona 1 e past Presidente del Club Trento, è la candidata R.D. per l’annata 2024/2025. Il suo obiettivo è quello di essere il più vicino possibile ai Soci e, con questa intervista, vuole presentarsi al Distretto.
Ecco, allora, 10 punti per il conoscere Jessica.

1.Ciao Jessica! Presentati al Distretto, parla di Te come faresti con una persona che non ti conosce e non sa nulla di Te.

Piacere, Jessica! Sono una ragazza di 25 e sono originaria di Terracina. Sono nata al mare, ma i miei sogni e le mie ambizioni mi hanno portato a Trento, dove attualmente studio e lavoro. Frequento, infatti, l’ultimo anno di giurisprudenza all’Università degli Studi di Trento.
In realtà, all’ultimo anno di superiori, ero indecisa se seguire questa strada oppure intraprendere la carriera militare, entrando nel Corpo di Stato Maggiore della Marina Militare oppure nella Guardia di Finanza.
Alla fine, ho optato per Trento, perché attratta dal carattere internazionale che presenta il percorso che sto seguendo. Devo ammettere che è stato un bel salto: passare da Terracina, dove l’inverno dura 40 giorni, a Trento, dove l’inverno sembra duri 40 anni! Con il tempo però mi sono ambientata e ora Trento è la mia seconda casa.

2. Ragioniamo per associazione di idee. Cosa ti viene in mente – così, senza riflettere – quando senti la parola Rotaract?

Gioia. Per me il Rotaract è il momento della vita in cui davvero stacco da tutto. Qualunque sia l’attività in cui sono coinvolta – organizzazione di un service, service attivo, conviviale, avere modo di ascoltare le relazioni del Rotary – so che tutto l’impegno che metto e il tempo che dedico, mi torna indietro il doppio in termini di gioia!

3. Quale tua qualità pensi sia nata o migliorata grazie al Rotaract?

La leadership. Penso di aver sempre avuto un buon “materiale grezzo” da cui partire, che si scontrava – però – con un carattere non molto affabile. Il mio problema era che comunicavo male. Se comunichi male, non può dire di essere dotato di leadership, perché un leader ha bisogno e deve coinvolgere gli altri, deve sapere unire le persone gli chi stanno attorno perché solo così potrà raggiungere l’obiettivo comune che si sono prefissati.

4. Qual è il service che ti è piaciuto di più?

Un service che amo nel profondo è quello che il mio Club ha organizzato in collaborazione con l’Associazione diabete giovanile Trentino. Si tratta di un weekend in cui intratteniamo i bambini, mentre i medici si occupano della formazione ai genitori.
A livello distrettuale, poi, mi sono piaciuti molto il service Rise Against Hunger e il service del 2020 dove a Vicenza ci siamo occupati della piantumazione di centinaia di piante.
Anzi, ho anche un aneddoto divertente da raccontare. Molto ingenuamente, quando ho sentito parlare del service di Vicenza, io mi immaginavo un’attività molto “alla Kate Middleton”, a piantare piantine tutti belli e carini. E invece no! Siamo arrivati e c’erano moltissimi alberelli da sistemare… Non lo dimenticherò mai, mi sono sentita utile e parte di un grande gruppo unito. E certo non mi sono sentita sola: c’era gente che si era presentata con i tacchi! Io almeno avevo la tuta.

5. Una parola per gli aspiranti e i neo soci. Raccontaci un po’ dei tuoi primi passi nel Rotaract.

Ho conosciuto il Rotaract nel 2020 grazie al papà di una mia amica di Terracina. Sono stata ad una serata di formazione, ad una conviviale e, da ultimo, ad una cena con il Padrino. Durante questa serata viene posta questa domanda: chi va al RYLA? E qualcuno disse “Vai tu, Jessica!”. Io nemmeno sapevo cosa fosse il RYLA – anzi, neanche sapevo cosa fosse il Rotaract quasi – ma ho detto “Sì!”. Mi sono buttata ed è stata un’esperienza incredibilmente formativa e molto utile.

6. E ora parliamo del futuro: puoi già anticiparci qualcosa su quello che hai in mente per l’annata per cui ti sei candidata?

Al momento posso solo dire che il mio obiettivo sarà dare continuità a chi c’è stato prima di me. Christian, RD incoming 2023/2024, è una persona che stimo moltissimo e io non voglio che tutto quello che farà durante la sua annata venga poi posto nel nulla. L’annata dura 365 giorni, ma quando finirà non voglio si riparta da 1, ma da 366.
Non posso dire altro: aspettate la prossima intervista!

7. Quando hai deciso di candidarti come RD, con chi ti sei confidata? Come hanno reagito?

Prima di tutto, ne ho parlato con il mio Club. I ragazzi erano molto entusiasti e dunque hanno subito approvato la presentazione della mia candidatura.

8. E per quanto riguarda gli amici extra Rotaract? Cosa pensano? Sei riuscita a coinvolgerli?

Molti già avevano una loro idea e non sono interessati, altri invece sono entrati nel Club.
Una delle mie due migliori amiche di Terracina, invece, con cui sono amica fin dall’asilo, è fermamente convinta che io faccia parte di una setta!

9. Come vorresti sviluppare il rapporto con il Rotary?

Il mio Club ha tre Padrini, con i quali abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione e che certamente voglio coltivare. In realtà, però, vorrei spostare l’attenzione sull’Interact. Non voglio che il Rotaract faccia con l’Interact lo stesso errore che spesso si imputa al Rotary. Voglio incidere su questo aspetto, non voglio lasciare tutto com’è.

10. Dopo questa lunga chiacchierata, concludiamo come abbiamo iniziato: parlami di te, dì qualcosa di particolare che invogli i lettori ad arrivare fino alla fine dell’intervista.

Ora che ci penso meglio, se dovessi descrivermi, userei queste tre parole: giurista, terrona e atleta!
Sì, amo lo sport e lo sport mi definisce. Pratico kickboxing e taekwondo. Ho vinto i campionati italiani di taekwondo e, così, il titolo di campionessa nazionale!

Ed ora, pongo a Voi l’ultima domanda: c’è una sfida in cui questa ragazza non voglia cimentarsi?